Leggere, leggere, leggere! Quante volte l’ho scritto? Infinite, eppure è un consiglio che non perde mai valore. Lo scorso anno ho deciso di tornare alle letture classiche, e non posso descrivere quanta ispirazione abbiano acceso in me. La creatività, ne sono convinta, va coltivata, esercitata e allenata, proprio come un muscolo. Per uno scrittore, la letteratura classica è una palestra straordinaria per stimolare l’immaginazione e affinare il pensiero.
Oggi voglio consigliarvi tre giganti della letteratura italiana: Dante Alighieri, Alessandro Manzoni e Italo Calvino.
Per Dante non servono molte parole. La Divina Commedia è un patrimonio inestimabile, un’opera che racchiude poesia, filosofia, e una profonda esplorazione dell’essere umano. Leggere Dante oggi significa lasciarsi avvolgere dalla bellezza del suo linguaggio e riflettere su temi etici e politici che, pur appartenendo al Medioevo, restano attualissimi. Il suo viaggio è una potente metafora della trasformazione personale, un cammino che tutti, in qualche modo, possiamo riconoscere.
Il mio amore per la letteratura italiana è nato al liceo, quando ho scoperto Manzoni. La sua scrittura, poetica e concreta, è riuscita a trasmettermi emozioni profonde e a farmi sognare. I Promessi Sposi è un romanzo che parla di resistenza, speranza e capacità di superare le avversità. È un invito a guardare il mondo con occhi critici, senza mai perdere di vista il desiderio di cambiamento. I sogni, come diceva Manzoni, sono ciò che ci permette di volare oltre i limiti e immaginare un futuro diverso.
Le opere di Italo Calvino, come Le città invisibili o Il barone rampante, sono un inno alla fantasia e alla riflessione. Calvino ci insegna che l’immaginazione è essenziale per comprendere la complessità del mondo e per riscoprire la bellezza nelle piccole cose. In un’epoca in cui il tempo sembra sfuggirci e la tecnologia domina, leggere Calvino è un atto di resistenza: ci invita a rallentare, riflettere e riscoprire il valore dell’introspezione.
I grandi classici non sono solo storie del passato: sono dialoghi senza tempo che parlano all’umanità, interrogandoci su chi siamo e dove stiamo andando. Arricchiscono il nostro linguaggio, spesso impoverito dalla fretta e dalla superficialità, e ci aiutano a comprendere le radici della nostra identità culturale.
E voi? Qual è stato l’ultimo classico che avete letto? Lasciatemi un commento, sono curiosa di sapere quali storie vi hanno ispirato!
—–The importance of reading classic literature
Read, read, read! How many times have I written this? Countless, yet it’s advice that never loses its value. Last year, I decided to return to classic literature, and I can’t even begin to describe the inspiration it sparked in me. Creativity, I firmly believe, needs to be cultivated, practiced, and exercised—just like a muscle. For a writer, classic literature is an extraordinary training ground to stimulate imagination and refine thought.
Today, I want to recommend three giants of Italian literature: Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, and Italo Calvino.
Few words are needed for Dante. The Divine Comedy is an invaluable treasure—a work that encompasses poetry, philosophy, and a profound exploration of the human condition. Reading Dante today means immersing yourself in the beauty of his language while reflecting on ethical and political themes that, although rooted in the Middle Ages, remain remarkably relevant. His journey is a powerful metaphor for personal transformation, a path we can all, in some way, relate to.
My love for Italian literature began in high school when I discovered Manzoni. His writing, both poetic and grounded, conveyed profound emotions and inspired me to dream. The Betrothed (I Promessi Sposi) is a novel about resilience, hope, and the ability to overcome adversity. It invites us to view the world with a critical eye, never losing sight of the desire for change. Dreams, as Manzoni suggested, are what allow us to soar beyond limits and envision a different future.
Italo Calvino’s works, such as Invisible Cities and The Baron in the Trees, are hymns to imagination and reflection. Calvino teaches us that imagination is essential for understanding the complexity of the world and rediscovering beauty in the small things. In an age where time seems to slip through our fingers and technology dominates, reading Calvino is an act of resistance: he invites us to slow down, reflect, and rediscover the value of introspection.
The great classics are not just stories from the past; they are timeless dialogues that speak to humanity, challenging us to reflect on who we are and where we are headed. They enrich our language, often impoverished by haste and superficiality, and help us understand the roots of our cultural identity.
And you? What was the last classic you read? Leave me a comment—I’d love to know which stories have inspired you!
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